Auto usata: la carrozzeria

Come controllare la carrozzeria di un auto usata

L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE – La carrozzeria è come l’album dei ricordi dell’auto ma bisogna saper leggere gli indizi che vi mette a disposizione. A differenza del motore che richiede orecchio per valutarne lo stato di salute (più avanti capiremo come fare anche senza l’aiuto di un meccanico), chiunque – seguendo i consigli di cui parleremo tra poco – può capire se sotto un ritocchino (come quello nell’immagine a destra) si nasconde una manovra di parcheggio poco attenta o qualcosa di più serio. Iniziamo guardando l’auto sia al sole che all’ombra in cerca delle macchie lasciate dalla resina degli alberi e di aloni circolari di un frequente lavaggio rapido a rulli. Niente che una lucidatura non possa rimuovere ma vi costerà fino a 150 euro dal carrozziere in base alle dimensioni dell’auto; più o meno quanto la riverniciatura di un paraurti graffiato che si smonta con facilità. Evitate di controllare l’auto nei giorni di pioggia poiché l’acqua nasconde i difetti della vernice meglio di quanto si possa credere e la polvere attaccata non vi aiuterà a fare una buona valutazione. In generale, chiedete di poter controllare il sottoscocca portando l’auto in un’officina, anche di fiducia del proprietario. Se ciò non fosse possibile tirate fuori lo specchietto alla ricerca di parti del telaio danneggiate in un incidente e riparate alla meno peggio. Lo specchio, insieme a una piccola torcia vi torneranno molto utili anche in seguito.

L’AUTO HA LE LENTIGGINI. E’ NORMALE? – Iniziate osservando la parte anteriore dalla targa. se è molto ondulata vanno ricercati nel sottoscocca e nel vano motore più evidenti segni di un incidente. Se il frontale ha tanti piccoli puntini e scalfiture l’auto potrebbe aver percorso molti chilometri in autostrada, dove i moscerini e i sassolini sparati dalle auto davanti sono la regola. Osservate con attenzione se il colore si presenta di tonalità diversa o più vivace tra i pannelli della carrozzeria vicini, come tra parafango e portiera, tra parafango e cofano motore, tra paraurti e cofano motore e così via girando intorno all’auto. Se così non fosse, probabilmente uno o più elementi potrebbero essere stati riverniciati. Se invece trovate tracce di vernice sulle guarnizioni che circondano i cristalli (prova evidente di una mascheratura poco accorta come nella foto a destra) non c’è alcun dubbio, l’auto è passata in carrozzeria e il proprietario potrà spiegarvi il motivo. I carrozzieri più abili poi, anziché “sfumare” o verniciare interamente un’area estesa, sfruttano gli spigoli della carrozzeria (come la linea di cintura) per ingannare l’occhio umano, che non percepirà la variazione cromatica. In quei punti la vernice trasparente applicata sulla base di colore forma dei gradini percepibili al tatto se non sono stati rifiniti con cura. Ne è un chiaro esempio l’auto a fianco, verniciata solo nella parte inferiore dello sportello.

COME TI SCOPRO I COLPI BASSI – Tutti i pannelli della carrozzeria che fanno corpo unico con il telaio (longheroni sottoporta, parafanghi posteriori e tetto, ma anche gli scatolati complessi come le portiere) non si possono riparare con la stessa facilità di quelli smontabili, se sono ammaccati. Tagliare e ricucire o ribattere la carrozzeria come era abitudine tra i maestri lattonieri di un tempo richiede molta manodopera dai costi eccessivi per un’utilitaria di 5-6 anni. Ecco perché nei punti inaccessibili o più difficili da raggiungere, una riparazione economica impone il largo impiego di stucco metallico per colmare e appianare le irregolarità. Una volta indurito e riverniciato l’aspetto dell’auto tornerà come in origine ma non per molto: con le vibrazioni e gli sbalzi termici lo stucco tende a fratturarsi e a gonfiarsi facendo staccare la vernice. E’ il momento di tirare fuori la calamita. Se l’auto non ha una carrozzeria di plastica o di alluminio è sufficiente una calamita di quelle attaccate al frigo di casa per smascherare il trucco. Basta avvicinarla alla carrozzeria nei punti da controllare (vedi foto accanto) e se la forza attrattiva diminuisce significativamente rispetto alle zone vicine, vuol dire che in quel punto è stato usato molto stucco. Vi raccomandiamo di coprire la parte magnetica con del nastro carta per scongiurare il rischio di graffiare la vernice e, prima di procedere, assicuratevi che il proprietario sia d’accordo spiegandogli cosa farete. Potrebbe storcere il naso vedendovi armeggiare con un oggetto non identificato.